CAPO MISENO: STORIA, MITO E BELLEZZA A PICCO SUL MARE

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“DALL’ALTO DEL LIEVE POGGIO CHE S’AVANZA SUL MARE
FORMANDO IL CAPO MISENO, SI VEDONO PERFETTAMENTE IL VESUVIO, IL GOLFO DI NAPOLI, LE ISOLE DI CUI È DISSEMINATO E LA CAMPAGNA CHE SI DISTENDE DA NAPOLI SINO A GAETA;
INSOMMA LA REGIONE DELL’UNIVERSO OVE I VULCANI, LA STORIA,
LA POESIA HANNO LASCIATO PIÙ TRACCE.”


MADAME DE STAËL

Capo Miseno è la punta della penisola flegrea, situata tra il comune di Miseno e il porto di Bacoli. Chi passa per quei luoghi della regione Campania, conosce perfettamente la poesia e la bellezza che si incontrano. Costituito da roccia tufacea gialla, Capo Miseno è quanto resta di un antico edificio vulcanico risalente ad un periodo compreso tra i 35.000 e i 10.500 anni. Il suo nome deriva dal mito dell’Eneide di Virgilio:

Miseno, figlio di Eolo, era il trombettiere e grande amico di Enea, che, dopo aver sfidato, in una gara a suon di tromba, Tritone, il figlio del re del mare Poseidone, venne affogato. Enea ritrovò il corpo del caro amico e decise di seppellirlo sotto un enorme cumulo di terra, un vero e proprio monte, appunto Capo Miseno, dove depose la tromba, le armi ed il remo che gli appartenevano. La morte del trombettiere era già stata predetta dalla Sibilla cumana come sacrificio indispensabile per permettere l’accesso di Enea all’Ade, la cui porta si trovava nel vicino lago D’Averno.

Non solo la leggenda e storia, ma anche la natura e la conformazione geologica di quei luoghi, affascinano il visitatore. Alla sua base presenta un’insenatura raggiungibile solo dal mare, chiamata Cala Moresca e da qualsiasi punto ci si affacci, ad un’altezza di 164 metri, si rimane folgorati da un panorama meraviglioso.

Chi è solito raggiungere le isole del golfo di Napoli, con traghetto o aliscafo, inevitabilmente si trovera’ a cer- care con lo sguardo il noto faro di Capo Miseno, che si sporge sul mare tra Pozzuoli ed il canale di Procida. Non importa quante volte lo si sia visto nelle diverse traversate: come una sirena ammalia chi attraversa quelle acque.

Fu costruito nel XIX secolo, lì dove in origine c’era una torre realizzata, insieme ad altre 366, per la difesa dagli attacchi dei saraceni. Nel 1943, a seguito della Seconda Guerra Mondiale, fu raso al suolo dai bombarda- menti aerei tedeschi e fu ricostruito dopo cinque anni. Dal piazzale sottostante il Faro, è possibile godere di una meravigliosa vista, ed anche se il faro non è visitabile perché appartenente alla marina Militare, è possibile partecipare ad escursioni organizzate che partono proprio dal quel punto e arrivano fino alla spiaggia di Miliscola.


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