PENSARE REPUBBLICANO. AGIRE REPUBBLICANO. IN CAMPANIA e anche ALTROVE
Pensare Repubblicano. Qualcuno, in Campania, nel passare nelle schiere del PD regionale, ha apostrofato, con un misto di stima e commiserazione, la rivista “IL CONFRONTO” come l’ultimo Giapponese che continua, anche se disperata, la sua battaglia per la patria.
Ne siamo orgogliosi e nel contempo onorati, anche se sappiamo benissimo due cose: quei repubblicani che sono passati nel PD continueranno a pensare Repubblicano, e pertanto continueremo a considerarli nostri amici, loro e l’apparato organizzativo che hanno sempre gestito;
il Repubblicanesimo è una idea che continua ad essere al passo con i tempi, anche se, qualche volta, Mazziniani e repubblicani del PRI hanno dimenticato di contestualizzare fatti politici di oggi con il filone di pensiero mazziniano, Repubblicano, Lamalfiano, Spadoliniano, che alimenta e sostiene la testimonianza politico- culturale di anti Italiani nostri contemporanei: con un tempismo assolutamente non voluto, ma che si presta ad una interpretazione-piuttosto birichina per la verità- un consigliere regionale della Campania Luigi Cirillo, ha chiesto ed ottenuto dal Segretario Regionale PRI , Salvatore Piro, la tessera ufficiale PRI e ha voluto che il gruppo che egli ha scelto di rappresentare nel consesso regionale, abbia il nome non di AZIONE ma di PRI-AZIONE, proprio come questa rivista da tempo aveva suggerito al PRI nazionale, quando aveva fatto la scelta di aderire all’iniziativa politica di Calenda.
Noi apprezzammo questa scelta perchè comprendeva- implicitamente- la scelta di essere parte dello schieramento della Sinistra, togliendo ogni ambiguità alle scellerate scelte di una classe dirigente timida e non sempre disposta a scelte precise e coraggiose.
Pensare Repubblicano: Luigi Cirillo
Nel suo intervento, Luigi Cirillo ha motivato la sua scelta per ll fatto che, nel PRI, ancora ha albergo quel concetto, astratto per molti, di DOVERE: civile, sociale, politico e quant’altro.
Ora apprestandoci ad avere un appuntamento specifico con Cirillo, puntualizziamo alcuni contenuti che ci farebbe piacere fossero maggiormente agitati in Consiglio Regionale: piccole cose che, però sono sottese da grandi obiettivi.
Prima di tutto, il recupero economico e culturale possibile dei paesi dell’entroterra che cercano occasioni di sviluppo e occupazione.
La Regione Campania, come le altre Regioni del Sud, deve saper promuovere una attenta politica per le energie alternative.
Noi segnaliamo l’occasione dello sviluppo agri-voltaico che permette la creazione di potenti campi di energia solare, consentendo, nel contempo, la continuazione dell’attività agricola.
Parliamo della nouvelle vogue dei pannelli solari orientabili, da non disporre al suolo ma ad una certa altezza, nelle tante campagne date a pascolo o a seminativo .
C’è il pericolo che i contadini, non informati della preziosità di questo tipo di coltivazione, svendano o si disinteressino a questa produzione di energia che diviene sempre più lucrosa con i contributi che il governo e l’Europa si accingono a dare..
Lo sviluppo turistico e la Regione
C’è poi una richiesta di sviluppo turistico che la Regione potrebbe indurre in questi paesini dispersi sull’Appennino: se ci sono già attrattive culturali e storiche, bisogna promuoverle, se non ci sono, bisogna inventarsi qualcosa.
Ma un campionato regionale di Bocce, sai quanti iscritti farebbe e quanto turismo sarebbe in grado di indurre?
Nel territorio, inoltre, ci sono tanti artigiani dalle attività più disparate che difficilmente vengono all’attenzione del urismo di massa.
Eppure la loro arte è sicuramente un’attrattiva in più per i grandi centri come Napoli, Salerno, Caserta, ecc.
Napoli ha il chiostro della chiesa di S,Anna dei Lombardi, al centro di Napoli, praticamente abbandonato.
Perchè non realizzare in esso una grande vetrina dell’artigiano che ospiti, a turno l’artigianato della Campania, facendo conoscere le varie botteghe artigiane sparse sul territorio, i borghi da dove provengono le opere d’arte, insieme ai sapori, ai vini, e alle altre attrattive locali?
Infine, ma questo travalica le dimensioni meramente regionali, c’è da promuovere Napoli a sede del centro Europeo di sviluppo e coordinamento delle politiche europee per il Mediterraneo e l’Africa.
Napoli diventerebbe di nuovo una capitale europea, molto più importante di quella asfittica idea dei Neoborbonici di una Napoli capitale di un Paese insignificante, fuori della Storia e solo nostalgico e negatore di futuro per i nostri giovani.
Sono solo spunti di azioni che la Regione può promuovere.
Un Consigliere Repubblicano è tale quando riesce a far capire che significa, al giorno d’oggi, e in Campania, PENSIERO E AZIONE di mazziniana memoria, e di sconvolgente attualità.