Il paese è diviso: dimentica il lascito politico di Aldo Moro
di Antonio Bianco
Con la morte di Aldo Moro fu archiviato il compromesso storico, tra la Dc ed il PCI, e si infranse il sogno di uno Stato finalmente unito che affrontava la congiuntura economica con le forze sane, democratiche ed antifasciste. L’Italia, nel quadro politico internazionale, non sarebbe stata ingessata in blocchi contrapposti, residuato bellico della guerra fredda, ma un paese con una classe politica lungimirante che aveva a cuore i bisogni di tutti gli italiani.
Oggi è ben altra storia, con la riforma del titolo V della Costituzione approvata nel 2001, si è dato un colpo ferale all’unità ed alla coesione territoriale. Il regionalismo differenziato, approvato dal governo Meloni senza i dovuti correttivi individuabili nei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), lascia il Meridione nelle sabbie mobili. Ancor oggi, si applica il parametro della spesa storica quale criterio di ripartizione della finanza pubblica allargata, premiando il Nord che ha efficienti servizi pubblici ed affossando ulteriormente il Sud, reputato il territorio più povero dell’UE. Ben altra sorte sarebbe dovuta toccare al Meridione se vi fosse stata la volontà politica di ritenerlo parte integrante del territorio italiano. Il Prof. Adriano Giannola, presidente dello Svimenz, infatti, reputa indispensabile un massiccio intervento finanziario che dovrebbe ammontare ad almeno 100 miliardi, necessari per iniziare ad ammodernare le infrastrutture del Sud. Né il PNRR consentirà al Sud di ridurre il divario infrastrutturale con il Nord, in quanto il personale degli enti locali meridionali è ridotto al lumicino e rende complicata l’acquisizione dei fondi nel rispetto dei termini imposti dall’UE. Inoltre al Sud si potranno realizzare numerosi progetti ma di piccola entità finanziaria rispetto a quelli del Nord che sono di minor numero, ma finanziariamente più significativi. Senza dimenticare che i debiti con l’UE contratti con il prestito ottenuto con il PNRR, sono solo in parte a fondo perduto, e graveranno sui meridionali in ugual misura rispetto ai cittadini del Nord. Si dica, se il Meridione è parte integrante del territorio italiano, diversamente si dovrà valutare la strada della separazione, oramai ben tracciata ed asfaltata dal governo Meloni.