Maggio 9, 2024
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50 anni di Carriera nell’ARTE e per l’Arte

di Iki Notarbartolo

La mostra “Da Calò a MACLO’che ha raccolto 50 anni di carriera artistica di Margherita Calò, è stata realizzata dal 22 al 28 settembre scorso a Palazzo Venezia, antica sede dell’Ambasciata di Venezia a Napoli.

Il vernissage si è tenuto sabato 24 scorso, poiché l’evento è rientrato nell’ambito delle Giornate Europee Del Patrimonio 2022 ispirate al tema “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro”.

La mostra, a cura del professor Fortunato Danise, nuova nel suo genere, è stata divisa in un ventennio, 1968/1988 e tre decenni: 1988/1998; 1998/2008; 2009/2019 e infine le opere dl 2022.

Il primo ventennio ci ha presentato un percorso che, dallo stile scolastico naturalistico ha portato Calò all’astratto.

I due decenni 1988/1998 e 1998/2008 ci hanno rivelato un impegno costante dell’artista che ha riversato nel suo lavoro scolastico la sua formazione accademica scenografica. Quadri, bozzetti di piccole dimensioni, sviluppo di vasti pannelli in collaborazione con gli alunni le hanno permesso di ottenere riconoscimenti nazionali e premi internazionali. Contemporaneamente con lo pseudonimo di Al’ Berry creava installazioni e quadri con materiali plastici riciclati per sensibilizzare l’opinione pubblica ai problemi delle malformazioni maxillo-facciali.

Infine il decennio 2009/2019 ha rivelato a critici e pubblico un’artista oramai matura. Sicura di utilizzare materiali plastici riciclati che, debitamente modellati, divengono gioielli e accessori per donna.

Margherita diventa definitivamente Maclò e dalla sintesi del suo nome e cognome, nasce il marchio registrato il cui logo riprende le sue le sue inziali M C a simbolo del Vesuvio e del Golfo di Napoli.

Il vernissage ha visto la presenzadi personalità del mondo della cultura e dell’Arte ed ognuno di loro ha presentato l’artista.

Il Curatore della mostra prof. Fortunato Danise, Presidente del Club Unesco di Napoli ha dato il benvenuto con il Presidente della Società L’Incanto, Gennaro Buccino che ha sottolineato l’importanza di avere uno spazio espositivo nel cuore del Centro Antico di Napoli.

La D.S. del Nuovo Istituto Bianchi prof. Angela Procaccini, per usare parole sue: – “Scalinatella” e “L’arco misterioso”, due suggestivi pannelli che sono stati donati dalla pittrice all’Istituto Nuovo Bianchi!

Un grazie sentito a Margherita! –

Ermanno Corsi, visitatore molto attento alla fruizione delle opere ha così commentato: – Nel vedere la mostra evinco che hai dato una cronologia ai quadri e pertanto si può seguire l’evoluzione artistica che tu hai vissuto in maniera intensa, sentendo il bisogno di trasferirla sui quadri – Intervenuti con commenti e riflessioni il professore Fernando Gombos, il Presidente del Consorzio Antico Borgo Orefici Roberto De Laurentiis, il Presidente del Comedì teatro dell’Arte Antonio Gargiulo e Presidente di Napolarte Armando Vano.

Dato che tutto il ricavato della mostra verrà devoluto all’Ail – Associazione Italiana Leucemie – di Napoli, la Presidente Valeria Rotoli e la dottoressa Mariangela Pedata, dell’equipe medica del reparto di Ematologia con Trapianto dell’Ospedale Cardarelli di Napoli hanno evidenziato, nei loro interventi, quanto debba diffondersi la donazione del midollo e la cultura delle donazioni in genere.

A conclusione il Consigliere al Bilancio del Comune di Napoli, Walter Savarese, che avendo conosciuto da adolescente la prof. Margherita, ne ha dato un commento affettuoso e ammirato.

Un ultimo e confidenziale saluto è venuto dalla DS Fiorella Colombai che ha condiviso con Margherita Calò dieci anni di lavoro e ha sostenuto il laboratorio di scenografia dell’ISS “Margherita di Savoia” di Napoli.

Ammirato da tutti, il giornaletto ARTE 50, creato da Maclò in sostituzione del solito catalogo di carta patinata e ricco di immagini policrome. La Calò ha inteso, per usare parole sue: – lanciare una “moda” che rientra nel mio spirito del riciclaggio!!! -. In realtà in sole 16 facciate in bianco e nero sono racchiusi 50 anni raccontati con punte di ironia ed autoironia che caratterizzano anche la personalità di Margherita che ha ringraziato tutte le persone citate che hanno condiviso il suo percorso.


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