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UÀNEMA, FESTA DEGLI ALTRI VIVI

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di Margherita Calò

UÀNEMA – Festa degli Altri Vivi  è stata una manifestazione di visite notturne, performance teatrali, concerti e maratone cinematografiche per riscoprire il culto delle Anime del Purgatorio e i luoghi di Napoli che ne conservano la memoria.  La manifestazione, organizzata e finanziata dal Comune di Napoli, è stata realizzata dal 29 ottobre al 2 novembre 2022, per riprendere il culto delle “anime pezzentelle”, molto sentito dai napoletani. Una serie di iniziative che hanno creato interconnessioni tra le varie espressioni artistiche e che hanno tracciato una simbolica corrispondenza tra la città di sotto e la città di sopra. Un anti-Halloween: né dolcetti né scherzetti, ma racconti e storie di uomini e fantasmi, di vivi e di morti, che non terrorizzano ma ci intrattengono perché, in fondo, questo chiedono i morti: essere ricordati!

Il 29 ottobre ha inaugurato UÀNEMA, la Parata Musicale della Onlus Scalzabanda, che è stata replicata fino al 2 novembre, animando e vivacizzato le strade e i vicoli del Centro Antico di Napoli. Gli alunni dell’I.C De Curtis – Ungaretti di Ercolano, sotto la direzione del prof. Claudio Cuomo, indossando scarabattoli di cartone e portando in giro i simboli riferibili al culto dei morti e alle anime del purgatorio, hanno condotto il folto pubblico alla scoperta delle chiese e delle edicole votive. Attraverso un percorso musicale, l’allegra parata ha attratto per cinque giorni, l’attenzione di turisti e cittadini che affollavano strade e piazze, riscuotendo interesse ed applausi. Ricco il programma degli spettacoli e delle visite guidate. Coinvolti tra gli altri il Cinema Modernissimo per la rassegna cinematografica notturna, nel rispetto delle tematiche proposte.

Molti gli spettacoli teatrali allestiti in location suggestive e poco conosciute:

Sala del Lazzaretto (Ex Ospedale Della Pace); MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli -; Piazza Monteoliveto; Chiesa Sant’Anna Dei Lombardi – Sacrestia del Vasari -; la Casa delle Guarattelle; Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
Numerose le chiese ed i complessi monumentali che hanno aperto dall’imbrunire e durante le ore notturne ipogei, cripte e cappelle funerarie, generalmente chiuse e sconosciute ai più.

La Fondazione Pietà de’ Turchini ha ideato un festival articolato in 3 concerti per celebrare
i giorni di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti in tre luoghi simbolo di Napoli. Hanno aderito al Festival le Catacombe di San Gennaro; il Complesso Museale Dell’augustissima Arciconfraternita Dei Pellegrini – Chiesa Di S. Maria Materdomini e la Basilica di San Giovanni Maggiore, poco conosciuta per essere stata chiusa per più di quarant’anni e riaperta dopo il restauro solo sporadicamente per eventi. Oggi grazie all’impegno profuso dal giovane Parroco Don Salvatore Giuliano, gli abitanti della zona hanno potuto riscoprire la loro sede Parrocchiale, che per anni avevano creduta sconsacrata. L’adesione al progetto UÀNEMA ha permesso a Don Salvatore di dare maggiore visibilità ad una delle più antiche, se non la più antica Basilica di Napoli, voluta dall’Imperatore Costantino nel 324 d.c.

Composizione di Teschi in nicchia

Frate tumulato

Bara semiaperta con lo scheletro del frate

L’ipogeo dei 66 Frati con i feretri                                    

Intervistato Don Giuliano ci ha detto: – Ho aderito a questa iniziativa per consentire l’accesso ai visitatori non solo al più conosciuto Ipogeo, che assume una centralità nella basilica per la devozione ai defunti. Arricchito di reperti archeologici rinvenuti risalenti all’arte greca e agli interventi di illuminotecnica l’ambiente suscita maggiore attrattiva per studiosi e visitatori. Più interessante può rivelarsi l’ipogeo minore, posto alla sinistra dell’Altare Maggiore e sottostante alla “Congrega dei sessantasei sacerdoti”, come rilevato dall’epigrafe all’interno della scala, che data MCCDLVI (1756).  Questo ipogeo era riservato solo ai sacerdoti – i miei antenati – e qui sono stati rinvenuti, oltre alle spoglie di alcuni frati, anche scolatoi fittili. E’ stato ritenuto opportuno ricostruire un ambiente quanto più realistico possibile e visti i risultati lasciamo a voi fruitori il giudizio. In fondo per noi napoletani il culto dei morti ci porta a sentirli e vederli ancora tra noi, per iniziare una vita in sembianze diverse!  –  

Il 2 novembre nella Basilica si è tenuto un emozionante concerto del Coro Estro Armonico per la Direzione di Silvana Noschese. Concerto per solo voci di coro a cappella, affiancate da un fuori campo per la descrizione della Passione e Resurrezione di Cristo che ha chiuso il programma.  UÀNEMA, ci ha presentato una nuova interpretazione della Commemorazione dei Defunti, dove l’Arte e le tradizioni popolari hanno trionfato nel recupero della memoria storica della nostra città.


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