QUEL ” FETENTE” DI ULISSE: Valore attuale di un “divertissement” di Luciano De Crescenzo

“NESSUNO, ovvero l’Odissea raccontata ai lettori di oggi”, è un tentativo, secondo noi, mal riuscito, di riavvicinare la gioventù al mondo della fascinosa Grecità.
Fu pubblicato nel 1997 da Mondadori, ma le considerazioni che Luciano De Crescenzo svolge sul furbo guerriero di Itaca ci sembrano di un valore eccezionale nella contestualità che stiamo vivendo al giorno d’oggi circa la mitizzazione di politici, cantanti, e personaggi di vario genere che conquistano una popolarità che va ben oltre la misura che essi, in fondo in fondo, meritano.
Tutti riconoscono in Ulisse un eroe, un personaggio da ammirare per la sua forza, il suo coraggio e la sua intelligenza,proprio come ce lo hanno accreditato Omero e poi Dante e tutta una lunga letteratura.
Ma sapete bene chi era, in realtà, Ulisse?
Un imbroglione matricolato, e conosciuto come tale da tutti i Greci che, quando devono ingannare qualcuno, si rivolgono sicuri a Ulisse: che si debba illudere la giovane figlia di Agamennone Ifigenia ad andare in Aulide dove deve essere sacrificata agli dei, dicendole, invece, che la aspetta il bellissimo Achille piè veloce per sposarla; o che si debba cercare addirittura di uccidere a tradimento il forte Palamede per rubargli il merito di una impresa; oppure che bassamente si debba distruggere la stirpe del prode Ettore, gettando dall’alto delle mura il piccolo Neottolemo, oppure ancha che si debba compiere una strage di inocenti ed inermi…..e così via.
E’ proprio un eroe questo Ulisse, oppure si è esercitato un giudizio senza conoscere un po’ più a fondo il personaggio?
Oggi FB è lo specchio di questa leggerezza ad esprimere giudizi positivi per certi personaggi di cui si riconosce una sola faccia, o giudizi negativi su altri ( vedi, per esempio, Gino Strada che cerca di salvare donne e uomini non solo in mezzo al Mediterraneo).
Il libro di De Crescenzo, scritto nel 1997, ha il pregio di dimostrare questa deformazione dei giudizi, affidata alle apparenze e alle subitanee simpatie, facendo riferimento a questo ” eroe”, a questo personaggio conosciuto da tutti solo per un aspetto, l’aspetto che qualcuno ha deciso di propinarci.
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