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Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta

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di Antonio Bianco

I bambini padani vengono allevati a latte, biscotti e pregiudizi razziali contro i meridionali.  Nell’oratorio Ghedi di Brescia, luogo consacrato alla preghiera ed al rispetto della persona umana, si balla come in discoteca e si canta intonando: “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”. Si resta senza parole! Il seme della divisione, che è stato seminato dalla Lega con un lavoro certosino ed ultratrentennale, ora produce i suoi frutti, si punta alla balcanizzazione del paese.

Il razzismo di Stato è sparso a piene mani, nessuna remora a manifestarlo a pieni polmoni, si inculca nei giovanissimi l’odio razziale, si invoca la natura per distruggere con il fuoco il Meridione ed i residenti, colpevoli di sprecare le risorse elargite dalla presunta locomotiva del Nord. Le istituzioni tacciono, non fanno sentire la loro voce in un momento in cui la legge sul regionalismo differenziato potrebbe rendere immutabili le disuguaglianze socio-economiche tra le due aree del paese.

ll Meridione è privo di infrastrutture moderne, il reddito è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto a quella del Nord. È l’area più povera dell’UE.  Per fortuna non tutto fila liscio sulla strada del regionalismo differenziato: la commissione voluta da Calderoli per la sua attuazione inciampa nei LEP (Livelli essenziali delle Prestazioni), che dovrebbero garantire gli stessi diritti di cittadinanza in tutto il paese. Le dimissioni degli ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, dell’ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e dell’ex ministro della Funzione Pubblica Franco Bassanini, provocano il mal di pancia a Calderoli. Il motivo del contendere sono i LEP, lo Stato dovrebbe dirottare ingenti risorse finanziarie verso il Sud, quantificate da Adriano Giannola, presidente dello Svimez, in almeno 100 miliardi, necessari a rimettere in moto il motore economico del Meridione. Calderoli, invece, vorrebbe proseguire con il criterio della spesa storica, che ha prodotto disuguaglianze nella ripartizione delle risorse finanziarie e disparità di trattamento fra i cittadini italiani. Il bilancio dello Stato della pubblica amministrazione assegna al Nord non meno di 64 miliardi annui al Nord in quanto ha servizi pubblici diffusi ed efficienti, risorse sottratte al Meridione privo di servizi pubblici paragonabili a quelli del Centro-Nord. Ben venga il momento del ravvedimento se non vogliamo lacerare l’esile filo che mantiene unito e coeso il paese.

foto da Il Giorno


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