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Siamo tutti fratelli d’Italia

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di Antonio Bianco

Ora inizia la partita. Il DDL di iniziativa popolare di riforma della Costituzione di Massimo Villone, Professore Emerito di Diritto Costituzionale dell’Università Federico II di Napoli, ha tagliato il traguardo delle 50 mila firme necessarie per la discussione in parlamento. Si porranno le basi per comprendere cosa comporterebbe la legge Calderoli sul regionalismo differenziato, tema portato avanti dal governo Meloni nelle segrete stanze e sottaciuto alla stragrande maggioranza degli italiani.

Non vi è stato un dibattito pubblico sulla legge Calderoli che, se fosse attuata, lascerebbe insoluto il tema della Questione Meridionale, mai affrontata e che rende oggi il paese disuguale. L’egoismo della Lega e del governo Meloni ha ritenuto sacrificabili i diritti di cittadinanza dei meridionali ed accettabile le differenze socio-economiche, oggi esistenti, tra le due macro aree. In parlamento si chiariranno le posizioni dei partiti, nessuno potrà nascondersi dietro astruse parole ma si dovrà affermare, a chiare lettere, se tutti i cittadini italiani hanno gli stessi diritti, inclusi i meridionali, privati di infrastrutture moderne e servizi efficienti, fatto che sta portando allo spopolamento di questo territorio con l’emigrazione forzata di cittadini in cerca di lavoro o di cure appropriate negli ospedali del Nord. Ora si comprenderà il motivo per il quale vengono adottate due pesi e due misure che portano risorse economiche verso il ricco Nord, sottratte al meridione bisognevole di maggiori ed intense cure, tali da sollevarlo dalle sabbie mobili in cui è impantanato. Se siamo tutti fratelli d’Italia, si pareggino i conti e si diano ai meridionali le risorse finanziarie indispensabili a farli sentire cittadini e non stranieri in patria.


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