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Con i saldi si taglia del 38% l’assegno di cura erogato ai disabili

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Il governo riduce l’assegno di cura destinati ai disabili ed il comune di Napoli lo taglia del 38%. In precedenza l’importo erogato era di 1.220 euro per i disabili gravissimi e di 600 euro per quelli gravi. Pur apprezzando la scelta del comune di Napoli di erogare a tutti gli aventi diritto l’assegno di cura, non si comprende, però, come il governo voglia riconoscere la centralità della persona disabile, né si comprende la colpevole inerzia della regione Campania e del comune di Napoli che, di comune accordo e in piena collaborazione, avrebbero dovuto assumere azioni forti contro il governo a tutela delle persone disabili, costrette ad essere assistite h 24 per poter compiere gli atti di vita quotidiana. L’ulteriore sforbiciata all’assegno di cura rende ancor più precaria la condizione di persona disabile, alla quale vengono erogati servizi socio sanitari ridotti al lumicino o inesistenti, diversificati sia nelle diverse asl che nei singoli distretti sanitari della Campania, senza una totale presa in carico della persona disabile e della famiglia.

Insomma una torre di babele, dove a pagare il conto salato è solo chi vive sulla sua pelle la disabilità, considerato un costo eccessivo al quale va imposto la riduzione del 38% dell’assegno di cura. Il governo non può acquistare 24 caccia bombardiere del costo di 7 miliardi (Repubblica, 12 luglio 2024, articolo di Antonio Fraschilla) o ignorare l’evasione fiscale, la priorità è la persona disabile per la quale vanno trovate le risorse finanziarie necessarie a consentirle un’esistenza serena e dignitosa.

Antonio Bianco


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