“Senti, caro Carlo”: del saggio su Gadda si discute il 18 novembre a Napoli

Le lettere inedite tra un giovanissimo Carlo Emilio e sua zia materna portate alla luce dalla scrittrice ed editrice Maria Pia Selvaggio. Annella Prisco ed Ermanno Corsi dialogano con l’autrice.
Il saggio “Senti, caro Carlo. Fibre epistolari tra Carlo Emilio Gadda e Isabella Rappi Lehr”, scritto da Maria Pia Selvaggio e dedicato al carteggio inedito dal fronte della Prima guerra mondiale intercorso tra un giovanissimo Gadda e la zia materna, medico specialista al “Rizzoli” di Bologna, sarà presentato venerdì 18 novembre 2022 alle ore 18 a Napoli, nella Libreria The Spark Creative Hub (piazza Bovio 33) da Ermanno Corsi e Annella Prisco nel corso di un incontro, introdotto e coordinato da Mary Attento, in attesa di celebrare nel 2023 i 50 anni dalla morte e i 130 anni dalla nascita di Gadda.
Quasi duecento lettere – in parte illeggibili data l’usura del tempo – sono state concesse in maniera esclusiva all’Autrice dagli eredi dello scrittore; per tre anni Maria Pia Selvaggio ne ha studiato il contenuto e ha sottoposto il suo scritto alla Commissione di studio gaddiana della Sapienza Università di Roma, ottenendo anche l’approvazione dell’Archivio Contemporaneo di Stato del Gabinetto G.P. Vieusseux di Palazzo Strozzi a Firenze dove il carteggio, danneggiato dall’alluvione dell’Arno del 1966, era custodito.

Senti, caro Carlo
Fibre epistolari tra Carlo Emilio Gadda e Isabella Rappi Lehr
Edizioni 2000diciassette, pp. 2
16
€ 15,00
Ne è scaturita un’analisi approfondita che parte dalla famiglia e approda alle opere più significative dello scrittore milanese e che raccoglie molteplici aspetti: linguistici, antropologici, letterari e personali, e che mira ad una maggiore comprensione della complessa figura di una delle voci più originali e controverse della letteratura italiana del Novecento. Oltre al rapporto tra Gadda e la filosofia, in questo denso lavoro letterario – pubblicato dalle Edizioni 2000diciassette – si indagano le relazioni tra Gadda e la guerra, le donne, il suo tempo… «Lo studio di una personalità così impegnativa e pregnante – sostiene l’autrice – è stato per me un momento di crescita personale e culturale importantissimo. Mi è piaciuto provare a toccare non solo le corde di una poetica immensa e complicata, di uno stile scoppiettante nella sua alta liricità, di un linguaggio leonino e disinibito, ma ho anche apprezzato il suo modo particolare di essere “uomo”, fragile e coraggioso al tempo stesso».
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